Nuotatrici azzurre, perquisizioni choc: Bottazzo denudata per cercare refurtiva

Scritto il 31/08/2025
da Sergio Arcobelli

Interrogate altre due atlete non coinvolte. Anche la Federazione apre un'inchiesta

Emergono retroscena inquietanti sulla vicenda del «furto di Singapore» che ha scosso il mondo del nuoto con protagoniste Benedetta Pilato e Chiara Tarantino. L'ultima notizia è che insieme alle due azzurre fermate il 14 agosto, poi rilasciate e rientrate in Italia il 20 grazie all'intervento dell'ambasciata italiana e della Farnesina, c'erano anche Anita Bottazzo e Sofia Morini, le altre compagne di Nazionale rimaste sulle spiagge asiatiche per un breve periodo di vacanza. Pur non essendo coinvolte nella vicenda, sono state fermate e interrogate dalla polizia di Singapore anche con metodi brutali. In particolare, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, la Bottazzo è stata denudata

completamente, costretta a togliersi tutti i vestiti per favorire la ricerca di ulteriori prodotti eventualmente sottratti. Non avendo trovato la refurtiva, lei e Morini sono risultate estranee ai fatti. A Pilato e Tarantino era stato invece ritirato il passaporto, e dopo alcuni giorni hanno potuto far ritorno in Italia.

In tutto questo, ieri la procura federale della Federnuoto ha annunciato che aprirà un'inchiesta. Dalle ultime ricostruzioni sarebbe stata la Tarantino, a insaputa della Pilato, a nascondere dei profumi nella borsa della compagna di squadra. Sarà dunque la procura ad accertare quanto accaduto e a prendere, tramite il tribunale federale, eventuali provvedimenti. Nel frattempo Tarantino, atleta delle Fiamme Gialle e quindi Guardia di Finanza, che dovrebbe aprire un ulteriore fascicolo di indagine , ha chiuso le sue pagine social e resta in silenzio. Cosa che non ha fatto l'altro ieri Benedetta Pilato, atleta che gode di maggiore notorietà rispetto alla collega: il bronzo mondiale dei 50 farfalla (proprio a Singapore) ha dato la sua versione dei fatti, rivendicando di non aver mai fatto nulla e sostenendo di essere stata «indirettamente coinvolta» nello spiacevole episodio. La Pilato ha concluso il suo post dicendo

che trarrà «grandi insegnamenti sulla prudenza, sulla responsabilità individuale e sul valore delle persone che mi circondano». Di fatto, un'accusa velata alla compagna, in quanto l'autrice materiale del furto e colei che ha nascosto i prodotti dentro lo zaino dell'amica. Nell'episodio è stato coinvolto persino Thomas Ceccon, che era da tutt'altra parte ma che nel tentativo di sdrammatizzare (o di difendere la Pilato) è dovuto tornare sui suoi passi. Il campione olimpico, vedendo una foto sui social che ritraeva la Pilato indossare una cuffia col suo nome, ha pubblicato e poi cancellato il suo ironico commento: «Hai rubato pure quella». Social che intanto in queste ore di grande tensione stanno proliferando di messaggi, tra chi parla di figuraccia planetaria e chi dà la colpa allo «spirito di emulazione» ricordando il precedente di Fassino e della boccetta di profumo sottratta al duty free dell'aeroporto di Fiumicino.