"Io, morto per un'ora: vi racconto come mi hanno salvato la vita"

Scritto il 03/12/2025
da Marta Bravi

L'atleta 18enne Jiri Marzi ritrovato sui monti congelato e in arresto cardiaco: nove giorni in coma

Questa è la storia di un giovane ragazzo morto e rianimato. Risorto. Jiri Marzi, atleta diciottenne di Griante, il 27 settembre partecipa alla Marathon Trail Lago di Como, con partenza da Menaggio alle 8,30. Viene trovato alle 18,10 e soccorso tra il Sasso Bellora e Monte Bregagno, in arresto cardiaco e stato di ipotermia. È morto da un'ora circa. Grazie all'intervento, coordinato da Areu, del Soccorso Alpino, dei Vigili del Fuoco, del team degli elisoccorso di Como e Sondrio e del team Ecmo dell'Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ieri ha raccontato la sua esperienza. Sta bene, sul capo i segni del decubito dovuti ai 9 giorni trascorsi in terapia intensiva attaccato alle macchine e sei settimana in ospedale, sorride e sta bene. È tornato a scuola, ha ripreso a suonare anche se il movimento delle dita è rallentato. Un tempo le avrebbe perse per i geloni.

"Questa esperienza mi ha cambiato - racconta Marzi , anche se forse non si è ancora reso conto del tutto di aver esperito la morte - pratico tanti sport e mi ero preparato, ero contento di fare la gara". La Marathon Trail parte bene, Jiri conta di chiuderla per le 13,30 ma qualcosa va storto. Il meteo peggiora, alcune parti del percorso vengono chiuse per motivi di sicurezza. L'ultimo avvistamento del ragazzo risale alle 12,30: Jiri sbaglia percorso ovvero segue il tracciato che nel frattempo è stato modificatoper il maltempo e si ritrova sul crinale della montagna a 2mila metri e con un grande freddo. Ha nevicato. Jiri è vestito con maglietta e pantaloncini, è sudato e inizia a raffreddarsi. Proabilmente un calo glicemico si sente debole, annebbiato prova a prendere il termogel e le barrette energetiche che ha con sè, ma non riesce ad aprirle perchè le mani sono congelate. Si accascia a terra: "Ero sicuro di essere sul percorso giusto ma sentivo che le energie iniziavano a venire meno, ho rallentato pensando che in un certo momento sarebbe arrivato un altro concorrente e avremmo terminato il percorso insieme, avremmo condiviso delle barrette". Ma non arriva nessuno.

Al checkpoint previsto per il pomeriggio infatti non arriva. Gli organizzatori danno immediatamente l'allarme. Si attiva un'imponente macchina dei soccorsi: alle 14.43 le squadre del soccorso alpino iniziano le ricerche, alle 18.10 Jiri viene trovato dalla squadra speciale dei vigili del fuoco che comunicano con l'elicottereo Drago.

Le manovre di rianimazione sono inutili, il ragazzo è in arresto e in ipotermia, la sua temperatura è di 21 gradi. Alle 19.01 l'arrivo all'ospedale di Bergamo CI sono tutti gli estremni per ricorrere all'Ecmo, la circolazione extracorporea che sostituisce temporaneamente cuore e polmoni, permettendo all'organismo di riprendersi. Il ragazzo viene intubato per aiutare i polmoni a riprendere la loro funzionalità. Dopo 6 giorni viene staccato dalle macchine. "Il fatto che il paziente sia giovane e sportivo - spiega Fernando Lorini, direttore dell'Emergenza urgenza al Papa Giovanni XXIIII - ha aiutato, così l'ipotermia ha giocato a favore bloccando il metabolismo".