Piatti, pizze e cocktail. I consigli di Identità Golose

Scritto il 03/12/2025
da Andrea Cuomo

Presentate a Milano le due guide della realtà gastronomica fondata da Paolo Marchi e Claudio Ceroni, quella dedicata ai Ristoranti d’Italia, Europa, Mondo, giunta alla 19esima edizione, e quella Pizza&Cocktail, alla sua terza. L’occasione per fare il punto della situazione di mondi in continua trasformazione e per premiare le eccellenze dell’ultimo anno

Giornata di guide gourmet l’altro giorno al Centro Congressi Fondazione Cariplo di via Romagnosi a Milano. Identità Golose ha presentato la mattina la diciannovesima edizione della Guida ai Ristoranti d’Italia, Europa e Mondo 2026 e nel pomeriggio la terza edizione della Guida Pizza&Cocktail.

Il primo prodotto, ideato da Paolo Marchi e Gabriele Zanatta, continua a crescere come certe collezioni di vinili: più la ordini e più ti accorgi che manca sempre qualcosa. Lo dice lo stesso Marchi, che rivendica una provocazione solo apparente: il difficile non è fare la guida, ma farci stare tutto. Non c’è più il limite materiale delle pagine, ricorda, “ma si mangia sempre meglio ai quattro angoli del pianeta” e il problema diventa scartare. Benedizioni e maledizioni della ristorazione globale, che nel frattempo ha deciso di migliorare ovunque, senza preavviso.

Claudio Ceroni, cofondatore e presidente MAGENTAbureau, la società di comunicazione che organizza il congresso Identità Golose, punta invece l’attenzione sulla forma: una guida gratuita, online, che non dà voti ma considera già un riconoscimento l’essere segnalati. E annuncia la novità più visibile: un’unica app che riunirà tutte le guide di Identità Golose. La consolazione per chi, ogni anno, perde il filo tra ristoranti, pizzerie, cocktail bar e bollicine varie.

L’edizione 2026 mette sul tavolo 1.152 insegne da 50 Paesi, tra ristoranti, trattorie, gastropub, cevicherie, banchi sushi e quelle forme ibride che ormai spuntano come funghi gourmet. L’Italia, prevedibile ma mai banale, domina con 903 locali, guidata da una Lombardia iperattiva (194 indirizzi), seguita da Veneto (79), Piemonte (78), Lazio (74) e Toscana (69). I 170 nuovi ingressi fotografano un settore che corre veloce: tante realtà giovani, spesso spericolate, che portano aria fresca al fine dining e al suo racconto. All’estero, 249 insegne confermano una scena internazionale che cambia pelle a ogni stagione.

Tornano anche le Storie di Gola, gli approfondimenti d’autore che dalla prima edizione completano la fotografia del presente culinario. Quest’anno Rafael Tonon ci porta a Porto, Jay Cheshes sbircia la New York che non dorme e Nicola Lee racconta una Singapore pulsante. Tre visioni lontane, ma utili a ricordare che la geografia gastronomica non la scrivono più solo Francia e dintorni. Accanto a loro, le consuete classifiche italiane: 52 gelaterie, 22 pasticcerie proiettate nel futuro e 40 panifici che raccontano il nuovo artigianato del pane.

Non potevano mancare i Premi alle Giovani Stelle, il capitolo dove si misurano ambizioni e prospettive. Il “Miglior Chef” è Davide Di Fabio (Dalla Gioconda a Gabicce Monte), mentre la “Miglior Chef” è Arianna Gatti (Forme a Brescia). L’internazionale dell’anno è Jeremy Chan di Ikoyi a Londra, l’arte della pasticceria viaggia a Parigi con Aurora Storari di Substance a Parigi. La “Sorpresa dell’anno” risponde al nome di Tina Marcelli dello Johanns all’Amonti Chalet Resort, Molini di Tures (Bolzano), mentre tra i sommelier brillano Valentina Bardini di Al Gatto Verde di Modena e Patrizio Pizzi di Idylio by Apreda a Roma, e per la sala Marco Matta, maître di Verso a Milano e il team del Due Camini di Borgo Egnazia a Savelletri. Segue una costellazione di riconoscimenti che tocca quasi ogni mestiere, dalla scrittura (Penelope Vaglini) ai contenuti digitali (Aurora Cavallo), fino alle contaminazioni e alla sperimentazione pura: Mykyta Bida di Radici, Ristorante in Vigna a Le Marne Relais, Costigliole d’Asti (Asti), Marco Massaia di Gagini a Palermo. E persino un premio dedicato a un piatto simbolo, i genovesini rigati con aglio, olio, peperoncino e telline di Gaetano e Pasquale Torrente di Al Convento, Cetara (Salerno).

Per quanto riguarda la Guida Pizza&Cocktail accoglie 579 pizzerie, di cui 141 nuove insegne, e 415 cocktail bar con 92 nuovi indirizzi. La Lombardia si conferma al vertice con 150 locali recensiti (77 pizzerie e 73 cocktail bar), seguita da Toscana (97, con 39 pizzerie e 58 cocktail bar), Lazio (99, con 59 pizzerie e 40 cocktail bar) e Campania (92, con 64 pizzerie e 28 cocktail bar).

Anche in questo caso tanti i premi. Ne segnaliamo solo alcuni: tra le pizzerie la rivelazione dell’anno è stata Legàmi a Senigallia, la novità L’Arcipelago al Therasia Resort a Vulcano, il premio per la creatività è andato a Confine Milano, il premio pizza&cocktail a ME a Ferrara, quello per la pizza fritta a Pepe in Grani a Caiazzo e quello per i maestri della pizza a Ruggero Ravagnan di Grigoris a Mestre, Giancarlo Casa di La Gatta Mangiona a Roma e Ciro Salvo di 50 Kalò a Roma e Napoli. Per i cocktail premi a Luca Salvioli del Gaia Bar del Musa Hotel di sala Comacina (rivelazione dell’anno), al 1930 di Milano (apertura dell’anno), al Morgana di Taormina (drinklist originale) ed Edoardo Nono di Rita a Milano (grandi bartender).