Dopo l'ennesimo tonfo elettorale alle Regionali, Chiara Appendino minaccia le dimissioni da vicepresidente del M5S. L’ex sindaca di Torino, nel corso dell'assemblea dei gruppi tenutasi ieri sera per un confronto sull'esito delle elezioni in Toscana, è intervenuta per criticare sia lo scarso radicamento territoriale sia il rapporto con il Pd.
I presenti parlano di un clima che "verteva nell’autoassolutorio", a fronte di risultati a dir poco deludenti da parte del M5S che in Toscana, in alleanza col Pd, ha preso il 4,4%, assai meno delle tornate precedenti quando i pentastellati correvano da soli con un proprio candidato. Nel 2020, infatti, avevano ottenuto il 7% e nel 2015 addirittura il 15%. Pare che gli elettori che mal hanno digerito l'accordo col presidente uscente Eugenio Giani abbiano preferito astenersi o votare Antonella Bundu, candidata di Potere al popolo. Ma non solo. A Livorno ci sono state anche le dimissioni di due consiglieri comunali e Conte ha chiuso la campagna elettorale in solitaria. “Non ci possiamo nascondere dietro un Edito. Il risultato è molto negativo. E il problema è politico”, avrebbe detto Appendino, secondo quanto riporta l'HuffPost. D'altro canto, il magro risultato conseguito in Toscana fa il paio con il tonfo nelle Marche (5%) e in Calabria dove il candidato del centrosinistra era il pentastellato Pasquale Tridico e dove il M5S aveva ottenuto il 6,4% e dove la lista civica collegata al presidente si era fermata al 7,6%. “Se ti allei con tutti, poi non riesci ad essere credibile. Anzi, diventa piuttosto deprimente fare politica cosi’”, avrebbe commentato un deputato a lei vicino. La riunione è stata stata sospesa e riconvocata per oggi, ma sembra che la resa dei conti sia solo agli inizi. E tra poco più di un mese si vota anche in Campania con l'ex presidente della Camera Roberto Fico che guida il campo progressista.
In serata arriva la replica di Giuseppe Conte: "Non c'è stato nessun annuncio e io non ho ricevuto nulla e io sono il presidente che l'ha nominata. Oltretutto, in questo contesto non avrebbe alcuna logica, le cariche sono tutte in scadenza e scadono automaticamente anche tutti i vicepresidenti". L'ex premier, poi, chiarisce: "Il nostro processo costituente ha definito il M5s come una forza progressista indipendente e si va insieme solo se ci sono programmi chiari e concordati per iscritto con obiettivi strategici condivisi".