Il Napoli all'ultimo assalto trova la zampata di Anguissa

Scritto il 31/08/2025
da Angelo Rossi

I campioni d'Italia fanno esplodere il Maradona a venti secondi dal fischio finale

Mamma mia che fatica. Ma battere il Cagliari al 95' sa tanto, forse, di un segno del destino. All'ultimo tiro, il segno della croce lo fa Anguissa e salva il debutto casalingo dei tricolori. Ma importante, troppo, sarebbe per questa squadra la presenza (l'assenza in questo caso) di un centravanti di razza. Se poi questo bomber si chiama Lukaku ed è una pedina fondamentale nello

scacchiere di Conte, s'intuiscono più facilmente le difficoltà incontrate contro un Cagliari ordinato e compatto, pronto a ripartire ma essenzialmente votato al gioco difensivo. Il bomber oggi c'è, si chiama Lucca che ha volontà da vendere ma non possiede l'esperienza e soprattutto il peso fisico di Big Rom: urge un altro centravanti, individuato nel danese Hojlund, con il quale il club azzurro ha trovato ieri l'accordo, sarà oggi in Italia per le visite mediche e la firma.

Ma ieri è stata una sofferenza, attacchi continui dalle fasce, tiri da fuori, percussioni centrali: i sardi sono andati a prendere i loro dirimpettai a tutto campo, affidandosi al gioco aereo di Luperto e Mina e provando a dar fastidio con le veloci iniziative di Palestra e Folorunsho. De Bruyne,

attesissimo per il debutto al Maradona, s'è acceso a intermittenza, e con lui McTominay anche se proprio dello scozzese è stata la chance più significativa del primo tempo, respinta da Caprile, a parte un altro paio di iniziative di Di Lorenzo e Lucca. Immutato il tema tattico della ripresa, azzurri più incisivi sulle corsie laterali, spinge Politano, De Bruyne prova a inventare ma non c'è chi la spinge dentro tanto che Conte butta nella mischia il baby Ambrosino: è pareggio se non fosse per la zampata di Anguissa che fa scatenare l'invasione in campo della panchina azzurra. Sì, sembra proprio un segno del destino.